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CONSAPEVOLEZZA 2

  • fluidkinesis
  • 15 dic 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Se da una parte, l’attività della nostra corteccia cerebrale, ha portato l’uomo a distinguersi e a erigersi al di sopra degli altri animali non ci ha liberato però dai bisogni del corpo animale dei quali, la nostra struttura fisica, è organizzata.

La maggior parte delle persone vivono una vita molto lontana dal proprio essere fisico e psichico; non si muovano in maniera naturale nello spazio intorno a se in coerenza con la loro forma biomeccanica; non si piegano mai verso la terra ma ne sono sempre sopraelevati, sia quando riposano che quando si spostano; hanno smesso di saltare, arrampicarsi, appendersi, chinarsi e rotolare; raccolgono il proprio cibo dagli scaffali e lo cucinano in modi perlopiù innaturali.

Abbiamo utilizzato questa nostra meravigliosa corteccia solo per eliminare la fatica necessaria per soddisfare i nostri bisogni primari atrofizzando così tutti i sistemi fisici e psichici atti per la loro realizzazione. Questo ci ha portato sia alla desensibilizzazione dei nostri apparati che regolano l’evoluzione psicomotoria dell’individuo, perché non più utilizzati nella maniera corretta, sia alla ipersensibilizzazione del sistema nervoso simpatico che agisce impaurito di fronte agli eventi della vita senza un’adeguata protezione da parte del corpo fisico.

In questa quasi totale assenza di consapevolezza del proprio corpo e di percezione dei suoi movimenti, l’essere umano vive una sorta di amnesia senso-motoria: la mente opera velocemente in una direzione ma il corpo non la segue poiché completamente scollegata. La mancanza di intenti comuni tra il corpo e la mente sono alla base dei nostri disequilibri sia fisici che mentali.

Se gli esseri umani fossero in grado di vivere una vita naturale allora si potrebbe lasciare al caso come un essere umano possa vivere e muovere il proprio corpo.

Diventa quindi necessario prendere la stessa corteccia motoria e afferrare di nuovo il nostro corpo, facendolo lavorare però in un modo diverso da quello finora imposto dalla società moderna, verso cioè una direzione che unisca il conseguimento dei nostri bisogni primari con le caratteristiche biomeccaniche del nostro corpo.

 
 
 

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